Il territorio periurbano genovese è una cintura verde (ambiti agricoli e naturali) e blu (mare e torrenti) che circonda e si inserisce nella città consolidata.
L'ipotesi sostenuta è che l’ambito di progetto possa divenire paesaggio autonomo e di qualità, spazio di mediazione tra caratteri urbani e rurali, ma anche ambito dove sperimentare nuove forme di convergenza tra azione pubblica e iniziativa privata (es. Arcidiocesi metropolitana di Genova, Ente Santuario dell’Acquasanta, Fondazione opere pie, proprietari privati). Il suo valore principale consiste, proprio, nell'essere un vero e proprio cantiere della socialità in cui anche le associazioni e i cittadini scelgono di prendersene cura.
La proposta progettuale intende valorizzare a fini di inclusione sociale gli immobili di valore storico di proprietà dell’Arcidiocesi di Genova, nel complesso del "Santuario Nostra Signora dell’Acquasanta" in Comune di Genova, beni oggi sottoutilizzati, e trasformare questi spazi in “luoghi di comunità” , in “beni comuni” dove diventa interessante innescare sperimentazioni che producano impatto sociale, culturale ed occupazionale, soprattutto a favore delle giovani generazioni.
Si prevede il recupero conservativo e la rifunzionalizzazione del complesso “Santuario dell’Acquasanta” e della “casa del bosco”, quest’ultima con metodi di autocostruzione; l’utilizzo abitativo è destinato ai giovani proponendo al primo piano l’alloggio per comunità finalizzata all’inserimento lavorativo, e al secondo piano un ostello tipo rifugio di montagna. I fabbricati diruti posti nell’area esterna verranno recuperati con destinazione a ricovero per animali da aia, galline, conigli, api, asini… e depositi agricoli.
È prevista anche la riqualificazione degli spazi verdi, delle pavimentazioni storiche in “risseu” del piazzale e dei percorsi , in particolare del collegamento pedonale con la stazione ferroviaria tramite la bella mattonata.
A garanzia della mixitè sociale dell’ambito, oltre a mantenere la scuola dell’infanzia, si prevede la realizzazione a piano terra di una sala del pellegrino, con cucina e servizi igienici, aperta alle associazioni e alla comunità locale ed un cinema all’aperto, un ristorante e un negozio souvenir ed infine un ostello per i giovani nella “casa del bosco”.
Come prevede l’accodo con l’Arcidiocesi metropolitana di Genova la valorizzazione e la fruibilità di questi ambienti come spazi abitativi e di accoglienza per famiglie, ragazzi, religiosi, pellegrini turisti è per “sperimentare la solidarietà, il valore del lavoro - anche agricolo - la cura e l’attenzione per la natura. La sostenibilità di questo modello gestionale , volto a garantire una buona integrazione abitativa e sociale dei “dimoranti”, sarà attuato dall’Arcidiocesi metropolitana attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti ecclesiali impegnati nell’ambito della carità e del servizio alla persona".
Il progetto di fattibilità è inserito nel Programma innovativo per la qualità dell’abitare che Città Metropolitana di Genova ha presentato al ministero delle infrastrutture nel 2021, all’interno della proposta “L’AREA PERIURBANA GENOVESE: quando la bellezza unisce e rafforza l’identità urbana”.