Con questo progetto di fattibilità è stata sviluppato e definito un “modello di spazio urbano sostenibile” di Città metropolitana di Genova con caratteristiche di replicabilità - anche in contesti territoriali metropolitani differenti (es: area omogenea, ambiti urbani, costieri, territori interni) - e con caratteristiche di scalabilità a livello territoriale.
Tale modello integra più linee di azione e interventi sostenibili e tra loro sinergici, coerenti con i Goals dell’Agenda 2030 e prevede soluzioni durevoli per la rigenerazione del tessuto socioeconomico, il miglioramento della coesione sociale, l’arricchimento culturale, la qualità dei luoghi e della vita dei cittadini, in un’ottica di innovazione e sostenibilità, con particolare attenzione a quella economica e ambientale, senza consumo di nuovo suolo.
Il modello è stato contestualizzato, per una sua prima sperimentazione, nell’area del parco Tigullio nel Comune di Lavagna, polo di servizi pubblici di livello metropolitano e dove ha sede Villa seicentesca Spinola Grimaldi, quale prototipo del modello che offre la possibilità di elaborare tipologie di soluzioni innovative e replicabili per la rigenerazione di aree e spazi verdi urbani già strutturati, volte a incrementare la qualità ambientale attraverso un approccio “community centered”, alla base della progettazione urbana sostenibile, e l’utilizzo di Nature Based Solutions (NBS).
Il parco del Tigullio gioca un ruolo importante nell’ambito del sistema delle reti ecologiche sia terrestri che marine, assumendo il ruolo di raccordo tra il corridoio ecologico dell’Entella e il sistema collinare retrostante il parco stesso.
Il parco è prossimo al centro di Lavagna, alla stazione ferroviaria e alla fermata del trasporto pubblico locale ed è collegato alla passeggiata a mare da un sottopassaggio pedonale e ciclabile. E’ inoltre connesso alla ciclabile dell’Ardesia e alle altre ciclabili esistenti e previste dal Biciplan di Città metropolitana di Genova.
Per sviluppare il modello per la progettazione del Masterplan del parco sono stati individuati cinque criteri affinché sia uno spazio urbano sostenibile secondo i target individuati dall’obiettivo 11 di Agenda 2030, “Città e comunità sostenibili”.
Di seguito si esplicita brevemente come i criteri vengano soddisfatti nel progetto dell’azione pilota.
1. L’accessibilità descrive le distanze da altri spazi pubblici e la connessione al sistema della mobilità pubblica e dolce. Lo spazio è accessibile in sicurezza da tutti, connesso al centro, alla stazione, alla spiaggia; è accessibile in sicurezza con mezzi di mobilità leggera; è accessibile a persone con ridotta capacità motoria/visiva; raggiungibile con i principali mezzi di trasporto.
2. La fruibilità descrive la connessione dello spazio alle reti dei servizi pubblici locali; accoglie funzioni specifiche, ma è flessibile per lasciare spazio a funzioni temporanee e/o future, dallo sport all’aperto a didattica e smart working, area ristoro e eventi, gioco, contemplazione; è fruibile da tutte le generazioni, in tutte le stagioni, e potenzialmente h24.
3. La qualità descrive la qualità dello spazio pubblico, l’attenzione posta alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale del luogo, la capacità del progetto di comunicare tale patrimonio, la qualità degli spazi naturali per le specie animali e vegetali.
4. La naturalità descrive le aree naturali blu e verdi, gli spazi dedicati alla vita pubblica all’aperto e le misure di adattamento al cambiamento climatico. Il progetto del verde e dei servizi eco-sistemici prevede l’utilizzo di specie coerenti col paesaggio vegetale esistente, idonee alle condizioni pedoclimatiche del sito. Inoltre sono state inserite Nature-Based Solutions per diminuire il run off e gli effetti dei cambiamenti climatici (parcheggi drenanti, rain garden, ecc.).
5. Il welfare urbano descrive il modello di gestione dello spazio urbano: il progetto si fonda su un percorso partecipativo per raccogliere idee e assicurare l’offerta dei servizi di base dello spazio pubblico in quel particolare contesto urbano e per arrivare a definire un modello di gestione del bene comune. Il progetto valorizza la presenza di cittadini attivi o associazioni per la gestione di porzioni di spazio urbano e valorizza i legami economici con le realtà produttive locali.
Per l’elaborazione del modello e del suo prototipo, Città metropolitana di Genova si è avvalsa di competenze multidisciplinari diverse unite ad una sensibilità progettuale e conoscenza dei temi dell’Agenda di sviluppo sostenibile.
Il progetto è stato finanziato dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito del progetto “AGENDA METROPOLITANA SOSTENIBILE DI GENOVA: VERSO SPAZI METROPOLITANI SOSTENIBILI” ed è stato presentato un primo lotto funzionale dal Comune di Lavagna in risposta al bando regionale di rigenerazione urbana del 2021.