Il Piano Strategico
La legge 56/2014 (c.d. legge Delrio) ha segnato una svolta fondamentale per il governo del territorio di area vasta poiché ridisegna i confini e le competenze dell'amministrazione locale dando finalmente attuazione alle città metropolitane.
La nuova legge ha affidato ai Sindaci e agli Amministratori dei Comuni del territorio il compito di modellare il nuovo sistema, sulla base delle esigenze e delle prospettive di sviluppo di ogni realtà metropolitana, attraverso l’elaborazione e approvazione dello statuto nel quale è possibile definire il sistema metropolitano, che può anche essere articolato per livelli ed ambiti idonei a gestire le funzioni strategiche, così come i servizi di prossimità, conseguendo una nuova capacità di coordinamento dell’azione complessiva di governo del territorio metropolitano.
E’ la costruzione di una vera governance unitaria ed efficace a consentire alla nuova amministrazione locale di governare per trovare soluzioni condivise alle questioni metropolitane e ad assolvere il difficile compito di migliorare i servizi, ammodernare la pubblica amministrazione e rinnovare il rapporto tra cittadini e istituzioni.
In questa prospettiva la Città metropolitana ha predisposto il suo primo Piano Strategico che costituisce un supporto indispensabile per affrontare le complesse sfide per rilanciare il territorio di Genova metropolitana.
La Città metropolitana per la costruzione di una visione strategica condivisa con il territorio metropolitano ha avviato un percorso partecipativo che ha coinvolto attivamente i Comuni, gli Enti e tutti gli attori del mondo del lavoro, della ricerca e della cultura, del sociale, della scuola. Sono stati organizzati 7 incontri, 27 focus group, a cui hanno partecipato 126 rappresentanti dei Comuni, più di 200 rappresentanti di Enti, Associazioni, professionisti ed esperti. Il percorso partecipativo è stato supportato sin dall’inizio da un portale istituzionale dedicato al Piano strategico come spazio web per diffondere tutte le informazioni e rendicontare sulle attività svolte, per acquisire contributi attraverso una serie di strumenti: questionari compilabili online, per i cittadini e stakeholders, questionari dedicati a particolari categorie rappresentative, quali i Consiglieri Comunali e gli studenti dell’ultimo anno degli istituti superiori, un form on line aperto a tutti per inviare progetti e idee.
L’ascolto del territorio ha consentito di concordare con i Comuni l’articolazione del territorio in “zone omogenee”, previste dalla legge Delrio e dallo Statuto, alle quali Città metropolitana intende affidare un ruolo di rappresentanza e propositivo. 9 sono le zone omogenee così individuate sulla base di molteplici aspetti, legati alle caratteristiche di omogeneità dei territori e alle diverse forme di aggregazione comunale già in atto: Ponente (riviera a ponente, valli Stura, Orba e Leiro), Genova, Polcevera e Scrivia, Trebbia e alta val Bisagno, Paradiso, Tigullio, Entella, Petronio, Valli del levante (val Fontanabuona, Aveto Graveglia, Sturla).
5 sono le strategie del Piano metropolitano: coordinare il cambiamento, sviluppare Genova metropoli, ottimizzare i servizi, adattarci ai cambiamenti climatici, costruire il senso di appartenenza alla Città Metropolitana e 26 sono i progetti individuati, tutti concretamente attuabili anche dal punto di vista delle risorse necessarie. I progetti saranno implementati nei successivi aggiornamenti annuali del Piano strategico.
Il progetto “Periferie di Genova metropolitana”, finanziato con le risorse del bando nazionale emanato nel 2016 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, consente di attuare già nel primo triennio alcune delle strategie fondamentali del Piano strategico: la coesione territoriale e sociale, l’incremento della resilienza, l’evoluzione dei plessi scolastici superiori verso la costituzione di veri e propri “civic center”, innescando processi di sviluppo economico.
Il tema del superamento del “digital divide” è affrontato nell’ambito del progetto “Agenda digitale metropolitana”, che traguarda la strategia della coesione sociale, e prevede azioni di sistema (banda larga) e puntuali (poli di servizi territoriali).
Il Piano punta su strategie innovative di sviluppo economico, anche in chiave blue&green, a partire dalla innovazione tecnologica già consolidata nei grandi poli dell’IIT e del Parco Scientifico tecnologico di Erzelli - Great Campus a Genova, nei nuovi poli di Chiavari (Wylab) e Sestri Levante (Ex convento dell’Annunziata e palazzo Cambiaso) e all’efficientamento energetico con il Patto dei Sindaci e il progetto ELENA. La strategia di sviluppo parte anche dalla valorizzazione delle eccellenze di cui è ricco il territorio metropolitano, tramite una serie di azioni mirate ad esempio alla promozione e valorizzazione delle produzioni tipiche (progetto “Parco del basilico” e progetto “Il Mortaio”), al marketing territoriale (Portale FuoriGenova), e alla rivitalizzazione economica e sociale dell’entroterra (progetto nazionale Aree interne).
Il Piano strategico individua nel Patto per la Città di Genova, uno strumento importante per l’attuazione di interventi per lo sviluppo economico, la coesione sociale e territoriale: 5 mln/€ sono destinati all’area metropolitana per rinnovare il parco mezzi TPL, 11 mln/€ sono destinati all’area metropolitana per interventi diffusi finalizzati alla lotta al dissesto idrogeologico.
La resilienza del territorio metropolitano è perseguita anche attraverso la partecipazione al progetto europeo Proterina 3Évolution, nell’ambito del programma transfrontaliero Italia-Francia Marittimo, finalizzato a creare una comunità più consapevole dei rischi e fornire strumenti utili per la prevenzione.
Assume un carattere trasversale a tutto il Piano il tema della legalità e trasparenza: viene proposta la costituzione di un tavolo permanente di lavoro e confronto fra i responsabili anticorruzione di Città metropolitana, Comuni e tutti gli altri soggetti istituzionali coinvolti. Trasparenza e rispetto delle regole sono alla base del rafforzamento della Stazione Unica Appaltante qualificata e soggetto aggregatore della Città metropolitana, che al contempo consente economie di gestione, riduzione del contenzioso ed efficacia amministrativa anche a servizio dei Comuni metropolitani.
Nella redazione del piano si è posta l’attenzione anche alla crescente domanda di trasparenza: l’uso di un linguaggio chiaro e semplice vuole consentire a ciascun cittadino di “conoscere” una Città Metropolitana di Genova che si rapporta con il suo territorio, che si deve relazionare con i diversi livelli istituzionali e che deve adottare un nuovo modello organizzativo in funzione dell’attuazione delle strategie.